Una decina di giorni fa è stata approvata la legge che impedisce alle minorenni di rifarsi il seno.
Sembra che fosse un fenomeno in aumento e che tale operazione fosse avallata dai genitori, visto che senza il loro permesso non l'avrebbero potuta fare.
Il principio non sarebbe sbagliato. Sei minorenne e forse dovresti aspettare di avere diciott'anni per decidere qualcosa che ti dovrebbe cambiare la vita. Ma il fatto grave è che se era possibile che queste minorenni si facessero queste operazioni era solo perché i genitori lo permettevano e questa legge praticamente non fa che togliere la patria potestà ai genitori (o forse aiutarli a dire no, visto che sicuramente ce ne saranno stati deboli o con sensi di colpa per altre cause, che pur non condividendo le avranno lasciate fare per quieto vivere). Ora questo problema è “risolto”, così queste ragazze saranno costrette ad aspettare qualche mese, probabilmente, e, diventate diciottenni, un giorno, faranno quello che uno-due mesi prima non era loro permesso.
Il governo delle “libertà” così è contento: con un divieto di quelli a cui è abituato (ricordate il testamento biologico e l'impossibilità di scegliere di che morte morire, oppure la loro posizione sulla fecondazione eterologa, oppure sul divieto di scegliere se far nascere un figlio sano o no, battaglie alle quali è aduso, ecc. ecc.?); insomma con un divieto che farà contenti tutti i suoi elettori moralisti, spalma una mano di vernice sul vero problema, e grida vittoria per aver tutelato per qualche mese ancora queste ragazzine. Come al solito con i suoi provvedimenti scalfisce il problema facendo demogagia, come cercano di fare alcuni suoi membri, con il fenomeno dell'immigrazione: case popolari agli italiani, asili nido agli italiani, precedenza agli italiani, e non affronta questi problemi più alla radice.
Perché queste ragazze sentono il bisogno di rifarsi il seno? Non si sentono abbastanza belle, evidentemente. E automaticamente una o due misure in più di reggiseno risolverebbe questa sensazione di inadeguatezza. E così possono sperare di assomigliare al canone delle maggiorate che ci rifila la TV nostrana con il suo seguito di pubblicità, in cui anche un bullone viene sponsorizzato da una bella tettona con scollatura vertiginosa (quando va bene).
Ma questa sensazione di inadeguatezza chi mai potrebbe averla fatta nascere o alimentata? Non è che per caso questi gentiluomini o gentildonne del Popolo della Libertà se lo sono chiesto? A loro basta vietare agli altri, che poi loro sanno come comportarsi, magari in facciata.
Ma chi sarà che negli ultimi anni ha fatto nascere l'idea che solo le belle gnocche possono far carriera, indipendentemnte dall’essere più o meno in gamba? Chi non perde occasione per ridicolizzare chi, secondo il suo canone di bellezza, non è perfetto? Chi dà l'esempio che l'aspetto è la cosa più importante, con vari interventi di chirurgia estetica, per non invecchiare, o trapianti di capelli, quasi la calvizie sia da aborrire? E meno male che ancora non sono riusciti ad inventare qualcosa per aumentare la statura…
E allora se il pesce puzza dalla testa, non si può impedire al resto del pesce di marcire con uno dei soliti divieti, o meglio, forse non basta.